Che studi fare per lavorare nel cinema

Che studi fare per lavorare nel cinema?

Negli ultimi anni è aumentata la domanda, e di conseguenza, anche l’offerta per la formazione cinematografica e per l’audiovisivo. Mentre in passato c’era la possibilità di diventare dei cineasti o comunque di lavorare all’interno del settore senza specializzarsi in percorsi specifici, ora invece viene difficile pensare di poter far parte di questo mondo senza un’adeguata formazione.

Che Università scegliere per fare Cinema?

Se per studiare cinema si predilige un percorso universitario quello più indicato è sicuramente il DAMS (Disciplina delle Arti, della Musica e dello Spettacolo). È il corso di laurea che si può trovare nelle migliori università italiane e che forma le persone soprattutto a livello teorico. Infatti, chi in genere consegue la laurea del DAMS ha l’obiettivo di diventare un critico cinematografico o di insegnare, e difficilmente poi finisce a far parte della crew cinematografica nel settore audiovisivo.

Se invece il proprio obiettivo è proprio questo bisogna puntare su accademie specializzate che insegnano i veri mestieri del cinema e che diano la possibilità agli studenti di fare pratica sui set veri e propri, oltre a insegnare le professioni specifiche per chi volesse approcciarsi al mondo dell’audiovisivo.

Che lavori si possono fare nel cinema?

Quando si pensa al cinema si pensa a un’unica figura ritenuta la più importante, ovvero quella del regista. In fondo un po’ lo è, ma a dire il vero senza la maggior parte delle altre figure professionali che lavorano con, e per, lui non esisterebbe la macchina del cinema. Sono diversi, infatti, le specializzazioni e i lavori che si possono svolgere all’interno dell’industria cinematografica che è in continua evoluzione e aggiunge figure professionali man mano che cambiano anche le tendenze.

Basti pensare che negli ultimi anni si è aggiunto un intero reparto di figure lavorative legate all’emergenze del Covid. Per semplificare andremo ad elencare le figure, per così dire, principali, divise per i vari reparti, al quale poi andrebbero aggiunte tutte le mansioni che vanno a completarli. Ma prima di arrivare a tutto questo ci sono delle figure fondamentali per far sì che si possa cominciare a parlare di impianto produttivo e sono gli sceneggiatori che si occupano della scrittura, e quindi della realizzazione su carte dell’opera; e dei produttori che si occupano della logistica e del reperimento dei fondi necessari alla realizzazione dell’opera in questione. Fondamentali sono gli attori, e dunque il cast che andrà a formare l’intero apparato degli interpreti.

Per reperirlo e per aiutare il regista a fare le sue scelte interviene una figura importantissima: il casting director. Poi a seguire abbiamo il regista che è, per semplificare, a capo della direzione artistica e creativa, il responsabile di tutta l’opera cinematografica. Nel suo reparto vi troviamo l’aiuto regia che si occupa, tra le altre cose, di far funzionare il set nei tempi prestabiliti, e i suoi assistenti regia. A completare il reparto, l’edizione. Poi c’è il reparto “macchina da presa”. A capo vi è il direttore della fotografia, responsabile di tutto l’aspetto estetico dell’opera insieme al regista.

Nel suo team abbiamo l’operatore (se diverso dal direttore della fotografia o se si opera con più macchine da presa), l’assistente operatore e l’aiuto operatore.

Poi a seguire, video assist e data manager. Tra gli altri reparti di rilievo c’è scenografica, i costumi, tutto il reparto produzione e per questi la lista sarebbe davvero lunga. Basti pensare che a seconda della produzione che aumenta se si tratta di un film o di una serie, si contano in media circa 200 figure che vanno a coprire tutti i ruoli che, per semplificare, indicheremo come minori, soprattutto perché in genere il team è formato da diversi assistenti per reparto che aiutano il loro caporeparto a occuparsi della loro mansione specifica. Dopo le riprese c’è tutto il reparto di post-produzione, anche quest’ultimo molto ampio.

Ne andiamo a ricordare le principali mansioni: montaggio, effetti sonori, musiche per il cinema, montaggio del suono e della presa diretta, il colorist e altre figure professionali che fanno parte di tutto l’apparato che segue il lavoro e l’operato sul set.

Quanto appena detto è la versione semplificata di tutte le maestranze e dell’impianto produttivo necessario per far sì che un’opera cinematografica possa considerarsi tale. Ma ovviamente, ogni singolo reparto ha molte più figure di quelle elencate e possono variare a seconda delle produzioni in essere e del tipo di opera che si sta realizzando.

Ma è necessario conoscere almeno le principali per avere un’idea di cosa significhi e delle possibilità lavorative esistenti per chi volesse approcciarsi a questo mestiere.

Cosa si studio in un’accademia cinematografica

A differenza del percorso universitario, l’accademia cinematografica forma l’individuo iscritto per far sì che finisca il corso con le principali conoscenze delle mansioni che ruotano attorno al mondo del cinema. Come abbiamo visto nel paragrafo precedente, le maestranze sono diverse e sono molteplici le figure professionali che ne fanno parte.

In un’accademia cinematografica si studiano quelle principali, e in alcune di queste accademie è possibile specializzarsi in un determinato settore piuttosto che in un altro, in base a quelle che sono le proprie passioni e le proprie attitudini. Anche se non si hanno le idee perfettamente chiare bisogna, innanzitutto, capire quale direzione prendere tra le due seguenti: stare davanti alla macchina da presa o dietro. La prima è quella attoriale e il consiglio è quello di scegliere accademie e corsi che sono specializzati in questo, e che abbiano nel loro percorso formativo l’acting for camera, ovvero la recitazione prettamente cinematografica che insegna agli aspiranti attori ad avere familiarità con il set e la macchina da presa.

Nel secondo caso, invece, si aprono diverse direzioni da poter intraprendere. Il consiglio è quello di non fossilizzarsi su una in particolare sin dall’inizio, ma di scegliere un’accademia che abbia nel suo percorso formativo iniziale quello di far esplorare all’utente le varie mansioni per poter poi fare una scelta più consapevole su cosa ci si vuole indirizzare.

In un’accademia cinematografica si studiano le principali mansioni da svolgere sul set e quali sono le figure di riferimento, cosa comporta fare una piuttosto che l’altra, e in generale si fa molta pratica grazie agli stage e all’esperienze sul set che un’accademia che si rispetti mette a disposizione dei propri allievi. Il consiglio, infatti, è quello di sceglierla anche in base a questo, ovvero a chi crea, nel percorso formativo, l’occasione di partecipare a veri e propri set cinematografici, dando così modo agli studenti di fare pratica direttamente sul campo.

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